Arte infantile e Astrattismo naturale

E’ molto difficile far capire ad un’adulto che “arte” non significa affatto “copia” della realtà. Picasso sosteneva appunto che gli adulti non dovrebbero insegnare a disegnare ai fanciulli, ma dovrebbero imparare da loro.  Gli adulti che insegnano ai bambini a disegnare in maniera realistica non sono effettivamente di aiuto e possono anche provocare un danno. Lo scopo del bambino non è di riprodurre ciò che vede intorno a sé; probabilmente egli invece è un maestro esperto nell’arte autoappresa (autodidatta) interessato soprattutto alla creazione di combinazioni estetiche che sono spesso oggetto d’invidia per gli artisti adulti.  Lasciati a se stessi, senza l’intervento degli adulti, i fanciulli sviluppano di solito una gamma di forme che li mette in grado di raggiungere lo stadio culminante dell’arte autoappresa. Quindi se sono particolarmente dotati, possono anche diventare grandi artisti, non contaminati dalla mediocrità degli adulti di buon senso. Tuttavia, pochi fanciulli godono effettivamente di questa opportunità, e la maggior parte abbandona le attività artistiche dopo i primi anni di scuola.

  Rhoda Kellog è stata per oltre quarant’anni a contatto con bambini e li ha osservati all’opera essendo la direttrice dell’Associazione Golden Gate per i giardini d’infanzia di San Francisco e amministratrice del centro Phobe A. Herst per l’istruzione prescolastica.

Il suo studio sull’arte infantile è nato, in primo luogo, dal desiderio di capire i bambini molto piccoli, che prediligeva. Avendo letto numerose opere di psicoanalisi, restò colpita da quelle di Carl Gustav Jung, dove, parlando dei Mandala, affermava che questi disegni di un cerchio attraversato da linee avevano un particolare significato umano e psicologico.  Quando notò che i bambini di tre anni tracciavano spesso cerchi sbarrati,  il suo interesse per l’arte infantile crebbe e con esso  il desiderio di conoscere quali tipi di disegni precedessero e quali seguissero il cerchio.

Partì quindi dai primissimi scarabocchi dei bambini e comprese subito che non erano disposti sul foglio “a caso” ma che invece seguivano “modelli di collocazione”, cioè con una consapevolezza dei rapporti figura-sfondo. Ne concluse che queste produzioni “non-pittoriche”, tipiche del secondo e terzo anno di vita, erano essenziali alla comprensione sia di tutta l’arte grafica, sia dell’arte infantile.

Da questi scarabocchi il bambino passa al secondo stadio. A partire dai tre anni la maggior parte dei bambini è infatti in grado di disegnare queste forme mediante una singola linea di contorno; esse prendono allora il nome di diagrammi e lo stadio della forma può dirsi raggiunto.Esistono sei diagrammi : cerchio (e ovali), quadrati (e rettangoli), triangolo, croci, X e forme bizzarre.

  I primi disegni infantili raffiguranti soggetti umani appaiono molto buffi agli adulti; la figura è tonda come una palla e le braccia spuntano dalla testa. Le ragioni di questa mancanza di somiglianza è che il fanciullo non sta rappresentando una persona così come la vede nella realtà, ma sta modificando i mandala e i soli allo scopo di dare un nuovo aspetto unitario, a lui più familiare.

  “Mandala” è un vocabolo sanscrito indicante un “cerchio magico”; tuttavia questo termine comprende anche quadrati sbarrati e cerchi concentrici. Il carattere distintivo di un mandala è il suo perfetto equilibrio, che è appunto elemento dominante dell’arte autoappresa. I mandala sono importantissimi nelle combinazioni e negli aggregati, e costituiscono un punto di partenza per le raffigurazioni di soli, radiali e soggetti umani. In essi, le braccia sono attaccate alla testa sulla sommità della quale sono tracciati dei segni che servono a controbilanciare le gambe. Successivamente il bambino omette le braccia dai suoi disegni, forse nel tentativo di alleggerire la monotonia dell’equilibrio del mandala. Effettivamente, quasi tutti i disegni di “uomini” realizzati da bambini al di sotto dei sei anni rientrano esattamente in un’implicita struttura circolare (o ovale), senza alcun riguardo alle mutilazioni anatomiche necessarie. Questo porta a concludere che il fanciullo non si preoccupa affatto di disegnare figure che assomiglino agli esseri umani; egli si sforza di raggiungere la maggior varietà possibile entro una serie di formule estetiche.   I disegni di figure umane sono seguiti da quelli di animali, che non sono altro se non immagini di soggetti umani modificate. Ad esempio, quando gli orecchi sono collocati in cima alla testa, ecco che l’uomo diventa ciò che gli adulti chiamano animali.  Allo stesso modo gli “edifici” che i bambini disegnano spontaneamente non sono tentativi di rappresentare delle case reali; questi insiemi costituiscono invece variazioni estremamente interessanti dei disegni formati da quadrati e rettangoli.  Lo stesso vale per i disegni di barche, automobili, alberi,aerei e missili.

I lavori figurativi realizzati da fanciulli di numerosi paesi diversi presentano notevoli somiglianze, poichè sono il risultato dei primi scarabocchi e disegni. Dal momento che quest’arte originaria ha forme espressive così uniformi, da un paese all’altro, da una cultura all’altra, dal passato al presente, se ne deduce che le prime opere astratte del bambino sono il prodotto di schemi innati di sviluppo neurologico e di evoluzione umana.

  Concludiamo raccomandando che al bambino venga lasciato lo spazio e il tempo (almeno mezz’ora al giorno) per disegnare ciò che preferisce poichè questo favorisce enormemente lo sviluppo del grado più elevato di intelligenza, cioè quello simbolico-astratto, e che quindi lasciando sviluppare adeguatamente le proprie capacità artistiche, imparerà a leggere bene e in breve tempo. Infatti disegnare sviluppa nel fanciullo la capacità di creare Gestalten astratte (abilità visiva) estremamente necessarie all’apprendimento della lettura e della scrittura. Inoltre lo scarabocchiare e il disegnare sviluppano le sottili abilità muscolari necessarie per tracciare segni precisi sul foglio, quindi l’imparare a scrivere sarà anche lui facilitato.

 

Arte infantile e Astrattismo naturaleultima modifica: 2010-06-07T17:49:00+02:00da allan11
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