Dal Postmoderno alla Postsecolarizzazione

” Qui la risposta di Habermas se lo Stato liberale abbia bisogno di premesse confessionali è in linea di principio e sul piano storica negativa. Lo Stato liberale è autosufficente e indipendente da tradizioni religiose o metafisiche di ogni genere,  e spesso è nato in Europa in conflitto con quelle medesime tradizioni. Ma se non ci sono ragioni “interne” che producano il bisogno di ricorrere a una fornitura di energia morale “altra” rispetto all’ordinario svolgimento dei compiti di una cittadinanza democratica, ve ne sono pero di esterne: è questo il caso di una modernizzazione aberrante , che avanza di pari passo con la globalizzazione economica e che trasforma “i cittadini di di società liberali benestanti e pacifiche in monadi isolate, che agiscono solo sulla base dei propri interessi e usano i propri diritti individuali come armi contro il prossimo”. Questo processo indebolisce le società coinvolte perchè riduce l’ammontare di virtù dei cittadini necessario per alimentare la partecipazione alla vita delle democrazie e per contrastare lo sfaldamento della solidarietà. E’ proprio una crisi delle legature umane quella che si manifesta con tutta evidenza nella dinamica incontrollata dell’economia e della società globalizzata.

Habermas sembra anche riconoscere che la autonomia storica e morale dello Stato liberale è tuttavia pur sempre basata su uno status di cittadino “incassato”, incorporato in una società civile che si nutre di fonti prepolitiche. Dunque una interazione fra le religioni diffuse nella società da una parte e la vitalità di una statualita liberale c’è ed è comunque molto sensibile ai mutamenti che avvengono nell’una o nell’altra sfera. In ogni caso, suggerisce Habermas, anzichè imbarcarsi in una teoria generale sul tema, di cui forse non disponiamo, possiamo attestarci sulla constatazione empirica: la religione persiste in un ambiente sempre più secolare e la filosofia deve prendere sul serio questo fenomeno non solo come un dato di fatto sociale ma come una “sfida cognitiva“. La frontiera di quel che la religione puo portare nella vita sociale nel nostro tempo è una frontiera da esplorare nel dialogo a due.

Sia Habermas che Ratzinger, come abbiamo detto, pronunciano la parola “postsecolare”. Che cosa significa ? Molte cose: la prima che quella parola indica una caratteristica del nostro tempo per cui “le tradizioni religiose e le comunità di fede hanno guadagnato dalla svolta del 1989 un nuovo inatteso significato politico”. Ma significa anche che entrambe le parti, fedeli e non,  devono prendere sul serio i rispettivi contributi, che mentalità diverse, religiose e laiche, possono/devono diventare più riflessive, che i laici farebbero bene a smettere di pensare che la religione non abbia più niente da dire nel mondo contemporaneo e i religiosi a smettere di pensare  che al di fuori dell’area protetta della propria Verità rivelata ci sia soltanto un mondo empio e bugiardo o comunque privo di valori morali. “Postsecolare” indica una dimensione della vita sociale e culturale di cui ci si sforza di comprendere reciprocamente la lingua laica come quella religiosa, da una parte e dall’altra; si cerca di comprendere quello che altri dicono nella loro lingua anche qualora non siano capaci di tradurlo come sarebbero tenuti a fare; significa ricominciare con il rescindere il vincolo che unisce modernizzazione e disincanto., significa chiudere con il postulato che fa coincidere in modo indiscutibile il progresso con la secolarizzazione.

Come ha scritto  Francesco Saveri Trincia “postsecolare” è una filosofia che “si mostra capace di riattivare il percorso inverso che muove dal sapere mondano, e dal saeculum in genere, per giungere a riprendere contatto con l’universo “altro” della fede religiosa. Tale percorso è “inverso” verso il processo “discendente” in cui consiste la vicenda della secolarizzazione. nel corso della quale, con le parole di Habermas “le forme di pensiero e di vita religiose vengono sostituite da equivalenti razionali, comunque superiori”.

Il concetto di postsecolarismo è stato qui approfondito da un’autore qui citato da Habermas, Klaus Eder, il quale ha messo in luce il paradosso della crescita della comunicazione religiosa nella società della comunicazione con il risultato di una sua maggior visibilità nello spazio pubblico. Questa visibilità aumenta con i mutamenti delle istituzioni religiose, con il crescere della mobilitazione mediatica e dei movimenti identitari. L’idea di un’europa secolare è dunque  tutta da discutere, la religiosità acquista una presenza più forte, riconoscibile e pervasiva anche se si accompagna a fenomeni di minore tenuta delle forme organizzate e dei vincoli di appartenenza. Il fenomeno giunge fino a prospettarci una religiosità distinta dalla religione. un bricolage della religione individualizzata, ad uso e consumo dei singoli, distinto dalle pratiche confessionali legate alle tradizionali comunità e organizzazioni.

 

E qui termina il paragrafo “Habermas su religione e Stato liberale” tratto da “Ragione e fede in dialogo” (ed. Marsilio) che riporta il resoconto dell’incontro, nel Gennaio 2004, tra Joseph Ratzinger e Jurgen Habermas, svoltosi a Monaco presso la Katholische Akademie in Bayern per rispondere alla domanda: “La democrazia liberale ha bisogno di premesse religiose?” Ma prima di concludere vorrei ulteriormente sviluppare l’ultimo tema proposto, e cioè quello della “religiosità distinta dalla religione” per sottolinearne il particolare elemento di novità. A questo scopo mi servo di un’altro estratto, questa volta di Jean Guitton che nel suo “Il secolo che verrà”(Bompiani) anticipa fin dal 97′ questo tema rispondendo a una domanda del suo interlocutore sul tema credenti e non credenti:

“Già, Jean Rostand mi ricordava sovente la fortuna che avevo di credere in Dio. Secondo lui, io avevo smesso di pensarci e potevo sedermi in poltrona per contemplare il sole; mentre lui, Jean Rostand, si arrovellava in continuazione sul problema dell’esistenza di Dio. Penso che questo caso sia molto caratteristico del dialogo tra credenti e increduli quale si svolge oggi. Soprattutto dopo l’ultimo Concilio, e forse anche di più da qualche tempo. Ai giorni nostri la religiosità a più che mai sostituito la religione. Nessuno o quasi va a messa (in Europa ndr).Ma quando parliamo con gli amici, persino con gli estranei, ecco che ci confidano che sono preoccupati, talvolta in modo straziante del problema della religione. Non vanno piu a messa ma non pensano che alla religione. Questo è il commento che i fatti, la realtà sociale medesima, apportano al pensiero di Jean Rostand. Non si va più a messa, ma si è più religiosi che mai. In altre parole, la religiosità a preso il sopravvento sulla religione. Ci si potrebbe domandare se non sia meglio così. Il papa attuale evidentemente non oserebbe mai dire che è meglio così; ma infine tutto ciò che il papa fa, tutto ciò che racconta, i suoi dialoghi, provano che egli sta cercando di creare lo schema di una religione nuova, diversa da quella che noi abbiamo conosciuta: una religione dove il dubbio verrà accettato come un’elemento fondamentale della fede, mentre nella mia infanzia, e durante i cinquant’anni vissuti da me prima del Concilio non era assolutamente così. Se io avessi confidato a mia madre, a mia nonna,  alla mia bisnonna che dubitavo allo scopo di credere meglio, mi avrebbero riso in faccia.

Domanda : Eppure lo scetticismo esiste da molti secoli.

Lo scetticismo è esistito fin dal primo uomo, da Adamo. solo che non era affatto considerato una virtù, ma piuttosto come una malattia, una specie di cancro che andava curato. Oggi invece lo scetticismo è consigliato dai sacerdoti, dai vescovi e dal papa come qualcosa di essenziale all’ordine della fede.

Domanda: Lei pensa che il papa si spinga fino a questo punto nell’avvicinarsi a Dio ?

Il papa l’ha detto spesso: ha confermato che bisognava costruire un nuovo cristianesimo. E quando dà esempi per indicare questo nuovo cristianesimo, si vede che il dubbio sulla fede interviene come un dato nuovissimo.

Dal Postmoderno alla Postsecolarizzazioneultima modifica: 2010-06-07T17:53:37+02:00da allan11
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