Un mito tutt’ora vivente è che mentre i primi impiegherebbero la violenza
perchè connaturata ai propri valori, i secondi la impiegherebbero solo a
scopo difensivo.
Già le vittime delle violenze partigiane prima e dopo l’Aprile 1945 rese
note dai libri di Pansa rendono improponibile ormai questa falsa
distinzione.
Ma non solo, tutta la storia le smentisce.
Cosa sono i Gulag se non violenza ?
Cosa sono state le P 38 se non violenza ?
Cosa sono state le BR se non violenza ?
E più recentemente :
Cosa sono stati gli assalti al G8 di Genova se non violenza ?
Il mito di Giuliani se non violenza ?
Permangono però tutt’ora le giustificazioni retoriche di intellettuali,
magistrati e giornalisti organici nel dipingere, come sempre, tutto ciò come
conseguenza e vittimisticamente.
Ma chi se la beve più oramai questa panzana ?
Al mito di una violenza buona e di una cattiva o reazionaria potranno
ancora crederci chi dell’animo umano non ne conosce nulla, sociologi,
logici, statistici e affini, non certo chi ha un minimo di conoscenza della
psiche umana.