La mistica dell’Astratto

Uno studio delle idee personali di Mondrian, Klee, Kandinsky e Wertheimer mette in luce come, dietro ai loro intenti apparentemente scientifici, si celassero dei motivi mistici.  Attraverso la Mostra “Lo spirituale nell’arte”, dedicata a questi artisti dal Museo Municipale dell’Aia, nel 1987, è, infatti, possibile notare come, durante il processo della creazione artistica, la ricerca di forme e proporzioni astratte universali avesse, per artisti quali Mondrian, Klee e Kandinsky, un significato più profondo. Va detto anche che, ispirati dal pensiero teosofico di Rudolf Steiner, questi artisti cercarono nella loro pittura di distaccarsi dal mondo della realtà concreta, visibile quotidianamente, e di far emergere  un più elevato mondo astratto e spirituale.. Secondo loro era possibile scorgere un ordine spirituale attraverso un modo di guardare, particolarmente concentrato, alle forme della natura, che costituiva quasi una meditazione..

Mondrian scriveva, per esempio, che bisogna guardare oltre l’apparenza delle cose concrete e materiali, per poter scoprire le forme universali.. Egli riteneva che il compito dell’artista fosse quello di dipingere queste proporzioni universali, e che questo particolare modo di guardare alle cose facesse “svegliare l’anima”. Con parole diverse Kandisky sosteneva lo stesso principio,  quando diceva che l’arte può essere grande soltanto quando ” suscita una esperienza interiore delle leggi cosmiche”. Gli psicologi, a causa della loro reputazione scientifica, facevano meno facilmente affermazioni mistiche di questo tipo: così non si troverà nei lavori di Wertheimer, alcun accenno alla mistica. Ma nella vita personale le cose erano diverse.. Dopo la morte di Wertheimer, suo figlio scrisse che, per il padre, la teoria della GESTALT non era soltanto una teoria della percezione, ma era anche una Weltanschauung, una religione onnicomprensiva. Wertheimer era molto interessato alla mistica e alla filosofia orientale e basava le sue idee circa la percezione della forma sulla convinzione che il mondo fosse un tutto coerente e percettibile.. Egli si aspettava che, attraverso una ricerca sistematica dei fenomeni visibili, le forme mistiche del mondo si potessero palesare.

Estratto da “Arte astratta e psicologia sperimentale” Psicologia contemporanea n.105. 1991

La mistica dell’Astrattoultima modifica: 2010-06-07T17:51:47+02:00da allan11
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