Liberi da morire

Un episodio come quello riportato dalla cronaca del chitarrista  dei Tokyo
Hotel andato in overdose da Viagra poco più che ventenne, trova la sua
spiegazione, paradossalmente, nella estrema facilità con cui oggi, tra i
giovanissimi, si possono avere rapporti sessuali. Tutto ciò, poi, elevato
all’ennesima potenza in una rockstar.

“Il desiderio si nutre di privazione” dice un pressochè dogma della
psicoanalisi. E invece oggi, in nome di una libertà mal intesa, di rinuncie
e privazioni non ne vuol sentire parlare nessuno; tantomeno i giovani e i
giovanissimi quando , viceversa,  la sessualità vive di desideri ostacolati.
Non è un caso che i paesi che hanno generato Casanova e Don Giovanni,
emblemi del seduttore instancabile senza Viagra, fossero due paesi
ultracattolici per come Italia e Spagnia. Questo perchè è il “tabù” che
genera il desiderio, la proibizione, la difficoltà del raggiungimento della
meta, il fascino della trasgressione. Ma oggi il tabù non è più il sesso ma
è la morte. E questo spiega anche la particolare modalità che oggi ha
sostituito quello che fino a ieri era l’equivalente borghese della nobiltà:
il playboy.
Oggi, tra i giovani, stante l’estrema facilità di avere rapporti sessuali,
dove poi l’iniziativa non è neppure più dei giovani maschi ma il più delle
volte delle femmine, ecco che questa figura che è stata il mito di tutte le
generazioni passate, ha perso completamente di efficacia/valore e piuttosto
il prestigio è in chi si “sconvolge” di più, si ubriaca di più, vomita di
più, di chi rischia di più, chi si fa più male, in un certo senso in chi si
autodistrugge più “coraggiosamente”, incoscientemente e irridendosene.

Tutto ciò, si diceva, è dovuto ad una “libertà” male intesa, fine a sé
stessa e, come tale, sempre mortale e autodistruttiva. Viceversa la vera
libertà ha senpre come tratto distintivo la vita, e mai la morte, o per
dirla nel gergo della psicoanalisi, l'”Istinto di vita”, Eros, e non
l'”Istinto di morte”, Thanatos.

Ma la vita, o “Istinto di vita” che dir si voglia, si caratterizza anche per
un altro aspetto : la Totalità. Cioè non si accontenta del “Parziale” ma
vuole tutto. Non si accontenta del sesso ma vuole anche l’amore. Ma qui
occorre fare una precisazione importante:

Si dice che oggi i giovani non si accontentano mai. Niente di più falso !! I
giovani, oggi, si accontentano di pochissimo : un po’ di droga, un po’ di
sesso…e “tutto il resto è noia”, come recitava una vecchia canzone di
Franco califano.
Senza ambizioni, progetti, mete, obiettivi, desideri strutturati e non
parziali quindi nevrotici, si trascinano da uno stordimento all’altro,
sempre più soli nei loro i-pod, ignari di qualunque “relazione” che comporti
la benchè minima resposabilità.
Ma questa è già anche la realtà dei meno giovani.
Scientificamente è definito “Amore liquido” e stà a significare la mancanza
assoluta di punti fermi, solidi, appunto, ma il prevalere di un
annacquamento generalizzato come dei vini della più infima qualità.
Detto più semplicemente è la storia di quelli che oggi vengono definiti con
una brutta parola “bamboccioni”, versione ulteriormente triste dei pur
simpatici vecchi “vitelloni”, ma senza più la poesia di Federico Fellini.
Perenni adolescenti senza nessuna intenzione di diventare grandi, gente che
si condanna da sola e/o non sà vedere oltre il proprio “desiderio parziale”
Sesso senza amore
Sopravvivere senza vivere
Successo senza merito
Immagine senza sostanza
Diritti senza doveri
Sapere senza studiare
e via dicendo.

Ma non è neppure colpa loro. Il sistema educativo è in pezzi e la sua
distruzione è iniziata già da parecchi anni, dal mitico e famigerato ’68,
tanto per esser chiari.
Una “rivoluzione” che è stata ben più una “involuzione” e che, nonostante le
apparenze della caduta del comunismo, lungi dall’aver perso ha in realtà
vinto, anzi, stravinto.
Fateci caso, il modello è ancora lo stesso nato in quegli anni e sebbene sia
morta l’ideologia che le fece da traino, oggi continua a veleggiare
imperterrio nella sua nuova definizione. “politicall correct”, che non è
altro che l’ipocrita negazione del negativo, come nel neolinguaggio
profetizzato da George Orwell nel suo mitico romanzo “1984”. La negazione,
cioè. di tutte le differenze, del dolore, del male, di quella “morte” di cui
oggi è proibito parlare, appunto.

In quest’epoca della “morte di Dio”, poi,  ne è seguita quella di ciò che ne
era il corollario: la “morte del prossimo”, fagocitato da quella “Liberté”
che si è fatta bellamente gioco della “Fraternité e Egalité” come,
viceversa, si illudevano e ancora si illudono tutti i moderni progressisti..
Ecco quindi che oggi vediamo che padri e figli si dimenano in una lotta
solitaria per primeggiare ad ogni costo, presi nell’effimero gioco del
“consumo” condannati come Sisifo a replicare stancamente gli stessi rituali
sino alla nausea.
Ecco perchè non desta meraviglia, in questo desiderio monco, che poi lo
stesso a poco a poco si spenga e per ravvivarlo, dargli una parvenza di
realtà, si ricorra sempre più facilmente e assiduamente a qualche stampella
chimica.
Viagra per il sesso
Valium per star calmi.
Roipnol per dormire
Prozac se si è tristi
e le droghe per tutte le occasioni.

Ma poi non solo l’uomo è sempre meno in relazione con l’altro, ma è anche
sempre meno in relazione con sé stesso. Non ha più tempo neppure per
conoscere sé stesso Non c’è tempo La legge del “successo” preme. La
“vittoria” urge.

Competere, competere, competere
Vincere, vincere, vincere
Libertà, libertà, libertà
Ma tutto questo per che cosa ?

Ma se solo si fermasse un attimo e si chiedesse veramente cosa desidera
forse si accorgerebbe che la libertà da sola non basta.
Ma se solo si fermasse un attimo e si chiedesse cos’è il “disincanto” forse
si accorgerebbe che non appartiene al passato ma al futuro.
Se solo si fermasse un attimo e si guardasse allo specchio vedrebbe che la
sua “alienazione” è cresciuta esponenzialmente come il debito pubblico e non
è la Grecia sull’orlo del precipizio, ma lui.

E invece tutti dietro ai pifferai magici della pubblicità e dei mass-media.
Tutti belli, sani, vigorosi,  eternamente giovani e irraggiungibili.
Tutti verso il precipizio.
Ma Liberi.
Sì,…Liberi da morire !!!

Liberi da morireultima modifica: 2010-06-01T15:32:38+02:00da allan11
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