L’arte NON è il “velo di Maya” atto a nascondere la tragicità
dell’esistenza, ma il “velo che ri-vela” le TRACCE dell’Essere e della sua
radicale “différence”
Tracce inseguite e perseguite in secoli di Teologia cristiana e che, fissate
nei dogmi, “tracciano” la via alla scoperta dell’identità dell’Altro e
contemporaneamente del Sé dell’uomo in viaggio nel divenire.
Ma nell’arte contemporanea domina il commercio e si vende bene, come nel più
bieco giornalismo, ciò che l’uomo vuole sentirsi raccontare e nel suo
piagnisteo risentito narcisistico autocommiserativo quest’uomo è ancora
fermo, come i suoi artisti-artieri, al ridicolo Yin e Yang
nietzschiano-schopenhaueriano che nell’Oriente hanno solo saputo trovare il
loro dis-orientamento.
Tracce & disorientamentoultima modifica: 2010-06-02T14:00:11+02:00da
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