Il dolore innocente

E’ il principio formulato da Kierkegaard: “Se si vuole studiare
correttamente l’universale è sufficiente ricercare una reale eccezione. Essa
porta alla luce tutto più chiaramente. Le eccezioni esistono. Se non si è in
grado di spiegarle, non si è nemmeno in grado di spiegare l’universale”

Il dolore innocente mi ha fatto vedere l’abisso del nulla, ma al contempo mi
ha mostrato la luce più intensa che io abbia mai visto intorno alla natura
umana, la luce che scaturisce da chi si prende cura di chi nulla mai gli
potrà dare in cambio. Di fronte a un’assurdità naturale, l’uomo reagisce
creando senso laddove senso naturale non c’è, e si mostra in grado di
produrre ciò che di più importante esiste per la vita, cioè il bene. Coloro
che si prendono cura delle vittime del dolore innocente mostrano che vi è
qualcosa di più della semplice casualità naturale nel fenomeno uomo. E
questa cura avviene, ogni giorno, senza retorica, poche parole, tanti fatti,
nella completa gratuità, perché a volte non si ottiene nulla in cambio,
talora gli interessati non sanno neppure sorridere. Il bene è l’evento più
nobile a cui l’uomo può accedere. Tutte le grandi spiritualità e le grandi
filosofie lo hanno riconosciuto. Ma perché l’uomo è capace di bene?

 Coloro che se ne prendono cura, fanno del bene a tutta l’umanità perché
manifestano che il bene esiste, e se qui e ora esiste il bene è lecito
inferire razionalmente l’esistenza di una dimensione dell’essere senza più
la possibilità di disordine, dimensione che la mente umana di tutti i tempi
ha chiamato “Dio”

“Se qualcosa è buono, allora è anche divino” Wittgenstein

http://www.ilfoglio.it/soloqui/1497

Il dolore innocenteultima modifica: 2010-06-03T12:32:52+02:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo