Categorie mentali

E’ strano come Cristo non rispecchi le categorie mentali di nessun popolo
del tempo, sia ebraico che greco.

Leggendo il Vangelo si nota come spesso gli Apostoli stentino a capirlo
come, ad esempio, quando gli anticipa la sua “Resurrezione”
Gli “Apostoli”, in quanto Ebrei, credevano nella “Risurrezione” ma se la
aspettavano alla fine dei tempi. Quando Gesù, durante la sua “predicazione”,
parla della propria “Risurrezione”, essi non capiscono cosa voglia dire: non
avevano le “categorie mentali” per “inventare” la “Risurrezione”! Per loro
si è trattato di una novità completa.
E infatti, a riprova di ciò, sono poi anche piuttosto spaventati quando
questo avviene.
I greci poi, neanche a parlarne, quando a questi verrà raccontato.

Ma questa non è l’unico episodio di “rottura” con le categorie mentali
proprie del suo tempo
Ammettendo che siano valide le intuizioni di René Girard sulla struttura
fondamentale dei miti, e cioè l’occultamento dei “sacrifici umani” alla base
di questi, ecco che anche tutta la “Passione” assume un significato di
rottura e rivoluzione delle categorie mentali vigenti all’epoca che non
potevano contemplare, pena la loro inefficacia, l’innocenza della vittima.

Andando poi ancora più indietro nel tempo, già nella “Genesi”, nel
“rimprovero” ad Adamo, Dio dice il male a cui l’uomo da solo non
arriverebbe poichè essendovi immerso non lo potrebbe vedere e quindi non ne
potrebbe neppure rilevare autonomamente la sua concezione dialettica di
contrasto al bene.
Il concetto di “Tenebre”, del resto, presuppone l’impossibilità a
distinguere alcunchè.

Queste brevi note per spiegare come , guardando con gli occhi della
psicoanalisi, ben consapevole cioè dell’impossibilità di districarsi
autonomamente dai “nodi” della propria mente, tutto ciò appaia quantomeno
curioso e affascinante.

Categorie mentaliultima modifica: 2010-06-01T16:52:00+02:00da allan11
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