Linguaggi non verbali: Mimesi

E’ noto che i figli non ascoltano i genitori ma ne imitano i comportamenti.
Il padre può dichiararsi un santo ma, non si sà bene come, se sotto la
maschera è un delinqueste il figlio diventerà quel delinquente che è il
padre e non il santo che lui dice di essere.
Del resto “prediche” è diventato sinonimo di verbosità inutile se non
seguite da gesti adeguati.
E i figli non ascoltano le “prediche” dei loro genitori ma ne imitano i
DESIDERI nascosti

Almeno fino all’adolescenza, momento in cui inizieranno a sceglierli al di
fuori della cerchia famigliare e inizieranno a mimare gesti e abbigliamenti
di coloro che riterranno essere portatori di un “Sé” invidiabile.
Ed anche di costoro seguiranno i DESIDERI, preferibilmente i più intimi e
nascosti, al fine dell’immedesimazione più completa e non la “verbosità”
magari delle loro melense canzonette, se trattasi di rockstar, ma ben più
attentamente la vita privata riportata dal gossip.

I più svegli e maliziosi intuiranno poi ben presto che, lungi dall’implorare
amore, per suscitare il DESIDERIO di una bella e vanitosa, l’astuzia
migliore sia apparire “desiderati”; metodo infallibile per catturare la sua
attenzione e il desiderio, poi, di primeggiare sulle altre belle, e così
cadendo preda dell’abile rete di rimandi triangolari del precoce Casanova.
La premura che l’esca gli dimostra
risvegliano nella vittima il desiderio.

E il metodo vale per tutto, sia che si tratti di qualunque altra ambizione
oppure di affari
Lo sanno bene pure i meschini adescatori del gioco dei “tre bussolotti” che
all’angolo della strada agiscono in combricole truffaldine di maneggione e
finti avventori complici, per attirare polli da spennare.

Strano che i critici marxisti, per i quali le strutture economiche
costituiscono l’archetipo delle relazioni umane non abbiano ancora rivelato
l’analogia tra i loschi traffici e i maneggi amorosi
Ma forse non sono così abili di relazioni umane come credono e vorrebbero
far credere di essere.

Ma se la stessa cosa la si osserverà specularmente, si rivelerà esplicativa
della VIOLENZA sempre in agguato.

Come per la bella l’altra, nell’inconsapevolezza del trucco, è un’OSTACOLO,
così colui che punta all’angolo della strada basta poco che reclami una
puntata non sua nel rapido gesticolare degl’avventori veri e falsi ; e
scatta la RIVALITA’ sulla vincita.

AMORE e GUERRA seguono gli stessi percorsi e basta un manovratore distratto
che il cambio di binari è subitaneo

In comune hanno l’OGGETTO DEL DESIDERIO
Quello che li rende contrari non è il fato ma la fiducia o viceversa la
sfiducia di riuscire ad appagarlo,  da soli.
Nel primo caso è la vittoria coronata dall’amore, dal successo, dal
raggiungimento delle proprie vanitose ambizioni.
Nel secondo caso è il RANCORE verso chi è riuscito a riempire il vuoto del
mancato obiettivo accusando il rivale e non il proprio scarso o nullo
valore; vera causa!
E’ l’invidia, la gelosia, la rivalità.
Le “Parche” di tutte le guerre.

Ma tutto questo continuerà imperturbato,
e non solo
ma aumenterà a dismisura perchè nell’ansia MODERNA di UGUAGLIANZA, ogni
distanza sarà sempre più vissuta come intollerabile generando, altro che la
Fraternité per la quale bisognerebbe quantomeno conoscere questi meccanismi,
ma bensì un RANCORE crescente

E a nulla varranno verbosità sofiste, la scienza o la debole legge a porre
argine a ciò.
Come faranno gl’uomini ad arginarne la causa se “hanno occhi ma non vedono”
…e neppure capiscono che la “fraternità” non è puro nominalismo ?

Linguaggi non verbali: Mimesiultima modifica: 2010-06-02T23:52:38+02:00da allan11
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