I greci, nonostante tutto il loro pensare, restavano sostanzialmente un
popolo di primitivi, coi loro “pharmakòi” ed i loro dei dediti a giochi
erotici e all’arbitrio più assoluto.
Pare che oggi, però, questa struttura mitica, che pareva oramai andata in
rovina, incominci a ricomporsi
Il “religiosamente corretto”, sotto il velo della pietà e dell’erudizione,
cede al “mercato” e nell’assenza di un “verum” oltre l’uomo che gli faccia
oltrepassare se stesso verso un bene comune (sin-ballein), scende a
risolvere con la forza del Potere a quall’assenza nell’esclusivo valore
della imposizione dei propri interessi e della soddisfazione personale.
Ma gli uomini, ora come allora, “non sanno quello che fanno” ed anzi, più di
allora, cadono nell'”incanto del disincanto”, poichè il gettarsi separati da
tutto e da tutti non è altro che l’incanto del Diabolico (dia-ballein)…
e se la cantano e se la suonano, nel solipsismo dissociato ed edonista,
“finchè la nave và”…in rotta di collisione con un “banale” e REALE iceberg