Il mondo è grigio, il mondo è blù

Una delle prime cose curiose che mi affascinarono del mondo
degli “psic” fu questa :
“Gli psichiatri hanno il previlegio di vivere in quella *terra di
nessuno* ai confini, ai bordi direi oggi, tra la salute e la
malattia mentale”

*Terra di nessuno*, come ad ogni confine che si rispetti tra due
 nazioni o paesi dove le persone “normali” non si azzardano ad
andare un pò per paura, impreparazione, senza cioè una precisa
“mappa” di dove inizia il precipizio; un pò per il timore di essere
scambiati per matti.
Da qui la fama di tutti gli “psic” di essere un pò più simili ai loro
pazienti che agl’altri

In realtà, come si diceva, ciò è dovuto al soggiornare in quella
sottile striscia di confine ai bordi della piattaforma, in quella
*terra di mezzo* per dirla alla Tolkien

E’ noto poi come tutti gli “psic” siano debitori al metodo freudiano,
anche se non tutti alla sua metapsicologia.
Ed è proprio del metodo freudiano quelle “libere associazioni” della
mente lasciata vagare, tanto preziose per interpretare sogni o fare
diagnosi.

Ora, e qui arriviamo al punto, si tratterebbe solo di, diciamo così,
estendere questo metodo al tutto, alla vita stessa, direi.

Come spiega bene questo articolo, infatti :
http://snipurl.com/h1nd7
il segreto per uscire dal grigiore di una vita troppo rigorosa;
conseguenza di quel sistema tecnologico-scientifico che ci schiaccia
l’anima, il  segreto,dicevo, stà nel saper oscillare tra le dimensioni
parallele della mente umana.
Cioè smontare, o quantomeno limitare alle ore lavorative, quella
*con-centrazione*,quel *centrare*…quel abitare al *centro* della
piattaforma del rigore scientifico che i più masochisti vorrebbero poi
estendere al linguaggio tutto, e viceversa abituarsi a lasciar libera la
mente da costrizioni, seppur logiche, per soggiornare invece in
quell’altra  dimensione ben più gratificante.

Questa è la dimensione parallela dell’arte, dell’autentica filosofia,
dell’anima,
dello spirito che finalmente libero può soffiare con tutta la sua potenza e,
alzando le vele partire per quell’isola che non è vero che non ci sia ma,
verso cui invece conviene urgentemente dirigere il timone e, allegramente,
andare verso.

Che poi non è solo raggiungendola quell’isola, ma è il viaggio stesso ad
essere quella felicità; o per dire ancor meglio è *il racconto* del viaggio
stesso.
In quella dimensione parallele, infatti, non vigono le stesse regole
linguistiche del mondo del “centro”, ma altre regole.
Heidegger parlava della poesia
Ma io non ho mai amato i poeti, per nulla, troppo mielosi e patetici e
preferisco Neuwman che invita ad usare il linguaggio della letteratura
Molto meglio, decisamente !
E’ lo stesso linguaggio anche della Teologia, infatti, come della preghiera,
del resto.

Un linguaggio che può solo *accennare*, e nel *velo ri-velare* l’indicibile
bellezza ed estasi che ti raggiunge più vai nel mare aperto allontanandoti
da quel *centro* tanto calcolante e *correct*, quanto rigido e asfissiante,
diventando flessibile tu stesso come una vela, diventando tu stesso quella
vela.

Il mondo può essere grigio o blù
Dipende tutto da noi stessi e da come sapremo usare la nostra mente
Penso che fosse questo che Gesù intendeva quando ci invitava a tornar
come bambini.

http://snipurl.com/h3743

Il mondo è grigio, il mondo è blùultima modifica: 2010-06-03T15:48:00+02:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo