….ecco il vero Dio frutto solo della mente umana.
Invenzione astratta puramente nominale per definire ciò che non si
comprende, ciò che andrebbe ben meglio e ben più razionalmente catalogato
semplicemente nel Mistero.
Invece l’uomo si è costruito quest’idolo logico matematico frutto di uno
zero reale solo per il calcolo.
Dio aritmetico, vitellozzo sciocco quanto superbo, frutto di quel “dare i
numeri” in cui chi deve fuggire o è già fuggito da sé stesso trova così il
proprio solipsistico spazio colmo solo della propria solitudine, nella
sfiduciata inconoscibilità di ogni valore conseguenza di chi non conosce
altro dal proprio narcisismo e dove appaga l’invidia per chi da queste
chimere rifugge nel riconoscere logico solo il creato e l’altro di questo
gioisce, raddoppiando così l’odio di colui che ha come unica speranza
l’uguaglianza della morte e pur da quella resterà deluso.