Radici mentali della “coppia moderna”

Ne L’Amore e l’Occidente di di Denis de Rougemont troviamoun’analisi storica
e cronologica del concetto occidentale di amore, dal mito di Tristano e
Isotta ai giorni nostri. Secondo Rougemont, il mito di Tristano esprime un
amore per l’amore, non un amore per l’altra persona coinvolta nel rapporto
amoroso. Si tratta di un amore narcisistico, dove l’enfasi è posta più
sull’autoesaltazione dell’amante che sulla relazione con la persona amata.
L’amore che si sviluppa nei romanzi medievali e nella poesia trobadorica è
un amore attraverso gli ostacoli, anzi addirittura una amore degli ostacoli.
Cosicché in realtà  non vi è alcun amore, se non un amore per gli ostacoli.
All’interno della sfera masochistica dell’amore per gli ostacoli vi è una
paura patologica di innamorarsi in un modo semplice e diretto. Secondo
Rougemont, questo mito era destinato a cambiare l’atteggiamento verso
l’adulterio in Occidente, atteggiamento che egli vede materializzarsi come
disprezzo del matrimonio. Questo mito, che Rougemont chiama mito della
passione, esalta e divinizza l’amore infelice e non sensuale, e in realtà è
amore per il nulla, per la morte. De Rougemont considera lo sviluppo del
mito della passione come origine della decadenza nella sfera dell’amore.
Egli afferma che il tradizionale triangolo del desiderio è la configurazione
consueta dell’amore senza amore. Le fonti di questo amore senza amore, di
questo amore-martirio, sono individuate indietro nel tempo, nella religione
dualista: dalla Gnosi al Manicheismo, alla religione dei Celti e dei Catari,
onde diffondendosi attraverso i romanzi medievali e la poesia trobadorica
esso è gradualmente divenuto parte del concetto quotidiano di amore erotico
dell’uomo occidentale.
Questo dualismo nell’amore divenne comune
nella Francia del Dodicesimo secolo.
Questa dette un potente impulso al culto
dell’amore. Fu in questo secolo che il matrimonio divenne un oggetto di
disprezzo. Al contrario, la passione venne glorificata.
 
L’ingannevole letteratura romanza viene etichettata come letteratura
romantica, e lo sviluppo che Rougemont analizza come decadenza morale Girard
lo analizza come una graduale intensificazione del desiderio metafisico.
 
 Queste differenze terminologiche non coprono il
fatto che i due autori descrivono lo stesso fenomeno del desiderare mediante
ostacoli.

Mentre Rougemont ritiene che la letteratura della passione sia la fonte del
fenomeno, Girard vede la letteratura piuttosto come un rispecchiamento del
fenomeno stesso. Girard vede la letteratura in modo assai più positivo, non
come fonte della contaminazione ma come sua rivelazione.

Pertanto, si può
sostenere che la critica della letteratura romantica operata da Girard sia
simile alla critica della letteratura romanza operata da Rougemont: entrambe
le letterature sono intessute nelle menzogne che accrescono i desideri di un
amore senza amore.

Invece di collocare questo cul de sac del desiderio nella religione eretica,
Girard lo individua più generalmente come trascendenza deviata

http://www.bibliosofia.net/files/GRANDE1.htm

Radici mentali della “coppia moderna”ultima modifica: 2010-06-05T02:17:49+02:00da allan11
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