Nichilismo & “Colf philosophy”

Hans Georg Gadamer,
http://it.wikipedia.org/wiki/Hans-Georg_Gadamer
che nichilista non è a differenza di GianniVattimo,

” Ermeneutica della finitezza che intende  distinguersi dal pensiero debole
come da ogni deriva nichilista o  relativista.”
http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8815114769

…suo pessimo allievo e di cui vanta l’inopportuno titolo di “ermeneutica”
al suo “pensiero debole”, travisando quello che è l’essenza dell’Ermeneutica
come è vista dal suo indiscusso maestro, e cioè

“Comprendere, non è interpretare né sapere, perché
si delinea piuttosto come una esperienza. Esperienza di verità che accomuna
l’uomo e che si declina nell’arte, nella storia e nel linguaggio. Esperienza
che Gadamer intende rivalutare, contro la riduzione della verità e del suo
senso operata dal metodo scientifico, attraverso l’opera cardine, Verità e
metodo, pubblicata nel 1960. Per il suo autore, nella comprensione è da
vedersi l’articolazione stessa dell’esistenza .

In questa prospettiva, ulteriormente elaborata negli anni successivi a
Verità e metodo, nulla può essere definitivo: la ricerca filosofica è sempre
aperta, non può mai fissarsi, trovare sistemazione, tanto meno nei limiti di
un testo scritto, rinviando perciò al dialogo orale e alla vita vissuta. Si
rivela qui l’ispirazione socratica dell’ermeneutica filosofica. Articolata
nel movimento di domanda e risposta, e perciò costitutivamente aperta al
confronto con l’altro, la dialettica di Socrate, così come la troviamo
raccontata nelle opere di Platone, è da Gadamer assunta a modello di
riferimento

Si spiega così il suo interesse per la filosofia greca. La sua lettura della
dialettica antica e il ruolo decisivo che essa ha rivestito per
l’ermeneutica  sono la vera e propria chiave interpretativa con cui si
legge il pensiero gadameriano

Questa lunga premessa ci permette allora di capire il perchè del titolo in
queste ulteriori parole che ben descrivono il nichilista-mentalista a cui
non rimane altro da fare che fare il “servo” della scienza :

“E’ come se il nostro io non si lasciasse provocare più da quello che c’è,
da cio che accade, ma riducesse il dato, ciò che c’è o accade alle immagini
a-priori che l’io stesso ne ha, ossia agli schemi ideati dalla cultura
dominante.
E’ come se la realtà venisse progressivamente a perdere il suo peso rispetto
alle opinioni, alle interpretazioni, ai desideri del soggetto.

Il vero non si presenta come un’assoluto ma come un’accaduto, un qualcosa
che accade, non come qualcosa di sciolto dalla nostra vita ma come qualcosa
che INTERFERISCE  nella nostra vita, che in qualche modo prima non c’era..
Il vero è vero !!!
In qualche modo prima che io lo scoprissi è come se non ci fosse.  Tanto è
congenita alla esperienza della verità l’essere SCOPERTO e quindi l’essere
noi raggiunti da qualcosa.

La verità sta proprio nel venirci incontro, di qualcosa di altro…
http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Levinas.htm
http://www.forma-mentis.net/Filosofia/Derrida.html
da me, quindi come manifestazione di qualcosa che accade, che mi si dà è
manifesta.

Il dato vibra come un’evento, perchè implica nascostamente, confusamente,
implicitamente un donatore, e un dato, un destinatario.

http://www.cmc.milano.it/2006/testi/060301Esposito.pdf

Nichilismo & “Colf philosophy”ultima modifica: 2010-06-06T23:24:12+02:00da allan11
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