Il “coda” e il nichilismo

Al coda non gli sembra vero che domini il nichilismo.
Se non ci son più classifiche, gerarchie, categorie, classi, finalmente, per
lui, si può sentire alla pari degl’altri.
Praticamente l’amore per il nichilismo è inversamente proporzionale al
successo nella vita e “gl’ultimi saranno i primi” non è più una promessa
divina, ma la realtà qui ed ora.
Il massimo per il coda !!

Non che il coda avesse capito subito cos’era il nichilismo.
Per anni aveva creduto che fosse qualcuno che lavorana col nickel in
fonderia o in miniera, ma poi, un giorno qualcuno gle lo spiegò e la sua
vita fu trasformata.
Effettivamente non si era mai sentito così libero come da quel giorno.
Anche se…anche se bisogna dargli atto che il coda, nella sua semplicità e
spontaneità, aveva già da sempre intuito la quintessenza del nichilismo;
l’unica verità inconfutabile prima e dopo la morte di Dio, e che cioè:
“Una bella trombata è e resterà sempre una bella trombata !”

Ecco che quindi, per lui, tutto stò can can su Freud lo lascia indifferente
e pure un po’ interdetto:
“Ma come, si chiede, c’era bisogno di un’ebreo (che è anche un po’ razzista)
per scoprire quello che i romagnoli, razza eletta, sanno da sempre e si
trsmettono da generazioni e generazioni ?
Che poi, continua esterefatto, quando si è mai visto, su tutta la costa,
un’ebreo che battesse un romagnolo in “guzzate” ( slang: leggi “conquiste” )
di “tugnine” ( slang: leggi “tedesche” )
Ma tant’è, questi son problemi che gli sorgono solo quando non c’è Maria de
Filippi in tv, ne una partita di calcio, rubrica di calcio, processi di
calcio o interviste a calciatori e quindi si ritrova a vagare disperatamente
tra i canali cercando qualcosa all’altezza e disgraziatamente cade in un
programma noioso.

Ma come dicevamo poc’anzi, il coda non lo freghi con sta storia del
nichilismo.
Ecco quindi che passiamo ad assistere alla preparazione del coda che si
appresta ad esprimere quello che potremmo più giustamente definire
“postnichilismo”, cioè la caccia alle “mezze calzette”, la sua preda per
elezione.

La vestizione e i rituali di un “matador” che si appresta a scendere
nell’arena sono nulla a confronto della cura con cui il coda coltiva il
proprio look.

Innanzitutto il capo più prezioso, quella che praticamente per lui è una
divisa come per i preti l’abito talare.
La canotta !!
Vista la serata mondana che si appresta a vivere usa quella particolarmente
raffinata, nera a rete che, unita al tanga Kalvin Klein, se la serata va
come dio comanda, con la “mezza calzetta” di turno ci fa di sicuro la sua
porca figurona.

Quindi passa alla camicia bianca di fibra sintetica, che non traspira
neanche se la trapani.
Giubbotto in pelle lucida, corto, avvitato, ricco di cinture, fibbie,
controfibbie, cerniere e passanti
Orologio modello manometro; con incorporati: ora, sveglia,
calcolatore,giochino elettronico, altimetro, fasi lunari e pure
un’estintorino mignon che non si sa mai potrebbe sempre servire quando meno
te lo aspetti.
Jeans, stretti o larghi a seconda dell’estro stagionale, arrotolati in sù
modello “Grease”.
Scarpe rigorosamente a punta, che ha già dato disposizioni, disgrazia
volesse,  di venir seppellito con le sue brave scarpe affusolate.
Calze e cravatta di colori rigorosamente diversi.
Borsello Louis Vitton, falso, neanche a dirlo, e occhiali con cordella
appesi al collo e calamitina che li unisce sul naso, l’ultimo grido !

Così agghindato, previa irrorazione modello antiparassitari ai meli, di
DENIM, che non c’è neanche bisogno di spiegare perchè, ed eccolo salire
sulla sua Uno Turbo con quadrupla mamitta e andare alla “DiscoDance I
falchi”, pullulante delle sue prede.

Descrizione della preda:
 la “mezza calzetta”.

Altezza media tra gl’1,50 e gl’1,60.
Caratteristiche fisiche salienti :
“Gamba corta, gamba grossa
culo basso, culo grosso “

Per ovviare a queste leggere imperfezioni:
Tacchi a spillo al tungsteno, riconosciuto più forte dell’acciaio, che per
sostenere questo esercito di nane e avvicinarle, giusto nel loro delirio
solipsistico, alle “Veline”.

Minigonna modello “Quanto ?”
Capello cotonato che ci mancano solo le stelle alpine, i caprioli , uno
svizzero e una spruzzatina di bianco per farli sembrare in tutto e per tutto
uguali a un ghiacciaio perenne
Impermeabile plastificato fucsia, stivali sempre plastificati bianchi con
zeppa e tacchi già descritti, sempre della linea “Quanto ?” (sottinteso:
“Quanto vuoi per trombare o mia bella ucraìna ?”)
Bijoux, orologio e borsetta che se fossero veri potresti rapirla e chiederne
il riscatto per campare di rendita il resto della vita.

Insomma, Signori, mi fermo qui che il resto lo lascio alla vostra
immaginazione.
Spero comunque sappiate imparare da questo autentico maestro del
postnichilismo.
Auguri !  😉

Il “coda” e il nichilismoultima modifica: 2010-06-07T00:43:39+02:00da allan11
Reposta per primo quest’articolo