Il coda, “La Repubblica” e “Micromega”

“La Repubblica” è la Bibbia del coda. Non esiste altro dio all’infuori di
Scalfari.
La ostenta, la accarezza, la contempla, se ne compiace e la cita alla prima
occasione con la stessa classe di un Ricucci nel ricordarci che lui si
trombava l’Anna Falchi, mica una sciacquetta qualunque.
E’ uno schiaffo alla miseria culturale dei più.
Il “Verbo” laicamente incarnato in un’epoca di morte del sacro e della
verità.
In “Repubblica” tutto questo sopravvive; perchè Repubblica ha una virtù che
nessun’altro giornale possiede: LA PUREZZA !

“Repubblica” è pura, candida, immacolata.
Non mente mai.
E’ la nuova Pravda.
Com’è bello leggere Repubblica, com’è giusto leggere Repubblica e sapere di
appartenere ai giusti, agli onesti;…i puri, appunto….e pure i coda !
Peccato !!
Ma queste sono malignità della razza inferiore, quella non “unta”, che anzi,
abominio, crede che l'”unto” sia LUI, il Diavolo,…Berlusconi.
Eppure basterebbe così poco per capirlo.
Non può esserci una spiegazione razionale.
E’ la mafia, il male, il maligno…lui…e noi ?…puri come gigli !!

A questo punto viene da chiedersi :
Ma veramente esistono ancora persone così cretine ?
Esistono, esistono, eccome !
Oddio, hanno la stessa consapevolezza di sè stessi di un criceto in pensione
dopo dieci anni di sbombardamento al cervello con isotopi radioattivi, …ma
lui non lo sà ed è felice così.
E il lettore di “Repubblica” è felice.
Con solo un’euro si compra tutte le mattine la droga che gli fa dimenticare
di essere un coda e per qualche decina di minuti si illude, sogna di
primeggiare.
Bello, e costa così poco.
Poi gli dà la carica:
l’INDIGNO !!

Repubblica andrebbe proibita come sostanza tossica, fautrice di indignazione
a basso prezzo.
Praticamente è come il crak.
Non costa niente ma ti manda il cervello in pappa.

Ma quando il coda vuol esagerare a darsi l’aria da intellettuale
strafigo,… compra MicroMega !!

La rivista che prende il nome dal suo direttore, un micro che si crede un
mega, variante antropologica del solito coda, e che è quella mezza sega di
Paolo Flores D’Arcais, quello con gl’occhi sempre spiritati e spalancati,
come stupito di essere ancora considerato cretino, cosa, del resto, alla
quale dovrebbe essere oramai abituato.

Mensilmente chiama a raccolta le mentine burin-relativiste al gran completo
con l’immancabile postilla di Travaglio, che dice di essere di Destra, ma
scrive sull’Unità, il Manifesto e Liberazione.
Occhietti spiritati pure lui, si proclama erede unico di Montanelli che,
dopo una vita dedita all’anticomunismo, in punto di morte si è convertito
come nelle migliori tradizioni atee, sebbene, in questo caso, l’arterio deve
averci messo lo zampino che normalmente è il comunista a rinsavire e non il
contrario.

Il coda, comunque, non lo legge MicroMega.
Nella forma gli ricorda troppo i libri per i quali ha un’avversione
profonda.
Abituato com’è a leggere esclusivamente giornali e riviste patinate, da cui
ha anche mutuato il linguaggio fatto di scoop a raffica, se ogni dieci righe
non c’è una fotografia a illustrargli il concetto, proprio non c’arriva e
allora, dopo una sbirciatina ai titoli lo mette in bellavista in biblioteca,
vicino ai fumetti, che con qualcosa dovrà pur riempirla, che ai suoi figli è
conscio di dovergli trasmettere dettagliatamente tutte le idiozie di cui si
è nutrito che non si estingua la specie.

Ma, infine, non và assolutamente dimenticata l’architrave del
“codapensiero”, e che cioè il lettore di “La Repubblica” e MicroMega hanno
una divinità in comune:
Unica, grande, adorata e sublime.
LA LEGGE

Tarati irrimediabilmente nell’infanzia da genitori palleperse ma severi,
ecco che negl’anni si tramandano, invece di farsi revisionare il “super-io”
disastroso, la giustificazione “razionalizzate” della loro pochezza.
Loro sono così perchè ligi alla Costituzione e alle leggi dello Stato che
solo i ladri si arricchiscono, e i disonesti.

Praticamente la profondità psicopatologica di “Poveri ma belli”…belli
dentro…perchè anche fuori la natura non è stata molto generosa,  con quel
ferro di cavallo al posto dei capelli, che almeno si radessero a zero magari
avrebbero masticato un po’ di “patonzola” in più e conseguentemente
sarebbero meno rigidi e non con la flessibilità di uno con una scopa
infilzata nel culo.

Ecco, la “Legge”, è l’essenza e il punto di arrivo dei loro cervellini, e
come Mosè scese dal monte Sinai con i Dieci Comandamenti e cacciò il Vitello
d’oro, loro, hanno Di Pietro, sceso dalla Procura di Milano con la
Costituzione in mano per scacciare il Berlusconi d’oro.

Insomma, tra “purezza”, “leggi”, gli “eletti”, gli “unti”, i “saggi”, i
“giusti”, non ce n’è uno che si salvi di questa setta mistica para-sionista,
ma anche un po’ para-cula e para-noica, a cui sono comunque ignari
d’appartenere.

Gli manca solo l’equivalente della Basilica di  San Pietro o della Mecca,
anche se,…anche se…di tanto in tanto se ne vede qualcuno di loro, col
giornale sottobraccio, inginocchiato davanti al Tribunale di Milano, o altri
che, si dice, organizzino pellegrinaggi al Sacro “Pio Albergo Trivulzio”
dove per la prima volta Tonino Di Pietro apparve ai tre pastorelli.

Il coda, “La Repubblica” e “Micromega”ultima modifica: 2010-06-07T00:46:45+02:00da allan11
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