Il coda cinematografaro

Il coda, sinonimo di burin-relativista nonchè del mitico “eletto”, ma in
realtà solo un povero sfigato, da quando è crollato il comunismo non crede
più in nulla e quindi si crogiola nella disperazione.
Vorrebbe che tutti fossero disperati come lui e idolatra i suicidi come
nessun altro : Jim Morrison, Kurt Robin, Sid Vicius,…ma anche Jimy
Hendrix, John Lennon, Fred Mercury.
Pur che sian morti vanno bene tutti.  L’importante è che condividano il suo
rifiuto per questa vita senza senso e senza scopo.

L’unica consolazione che gli rimane è il cinematografo, probabilmente perchè
privo di immaginazione com’è, sente il bisogno di andare in prestito.

Riesce a vedere la bellezza in mattoni al cui confronto il “Tractatus Logico
Philosophicus” di Wittgenstein è una barzelletta.

I registi pooooiiiii…..
Più son disperati, che raccontan di disperati, di terre disperate, di climi
disperati, di uomini disperati, di mosche disperate pure loro, che non hanno
neanche un po’ di cacca dove sguazzare che non mangia mai nessuno e che
neanche per loro c’è un po’ di sollievo,…ecco, più son così, più sono
belli.
Che se disgraziatamente fai l’errore di dargli ascolto e vai a vedere uno di
quei film, quando esci dal cinema vai direttamente dallo psichiatra per
farti dar qualcosa che ti tiri un po’ sù che sennò rischi di cadere preda
del primo spacciatore di passaggio.

Ovviamente i coda aborrono più d’ogni altra cosa al mondo i film yankees e
le commedie che non degnano di nessuna attenzione.
Ridere è blasfemo, bisogna soffrire.
Stranamente fanno poi dei film sullo scarso umorismo vigente nei monasteri
medioevali, come Eco, e d’altra parte di quell’epoca amano poi le più
insulse stupidaggini che pure il Nobel gl’hanno dato a quel deficiente e a
Borges no perchè era fascista.
Marchio di qualità indefessa per poveri fessi.
Ma tant’è.

Il coda ha molto potere,…cioè…non li caga più nessuno oramai, che anche
gl’ultimi hanno traghettato nella Lega, ma grazie al cielo ci son poi sempre
un Vespa, un Mentana, un Costanzo, tre ipocriti da niente, che continuano a
invitarli nei loro salotti fino a completa estinzione della specie per
sempre più scarso ricambio a parte qualche no-global mongoloide.

Comunque parlavamo del cinematografo.

Rimane un mistero come li ripaghino quei film.
Ma il mistero è presto svelato quando si indaga sull’appartenenza politica
di quei registi e attori.
Insomma, è triste dirlo perchè un’attore ha pur sempre un suo fascino, ma
trattasi di variante chic dell'”homo parastatalis”, che se non fosse per i
generosi contributi di enti sicuramente parassitari,
ma anche purtroppo “parastatalis”, appunto, andrebbero tutti a zappare la
terra con almeno un beneficio pratico ben superiore alla pura denuncia in
cui sono maestri.

Il coda cinematografaroultima modifica: 2010-06-07T00:47:24+02:00da allan11
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