Il pio inconscio degli intellettuali

Vi è la credenza assai diffusa secondo cui una caratteristica fondamentale
degli intellettuali sia la difesa della libertà e la loro disposizione
critica.
Come è stato possibile allora che intellettuali sensibili, colti e dotati di
spirito critico abbiano potuto appoggiare, durante il secolo scorso, regimi
repressivi e votati alla negazione dei più elementari diritti umani ?
Personaggi del calibro di Pablo Neruda, Jean-Paul Sartre, George Bernard
Shaw e tanti altri
Valgano come esempi i resoconti dei viaggi compiuti nei paesi socialisti nel
dopoguerra, e come essi mostrino  una PREDISPOSIZIONE a farsi ingannare da
burocrati di partito esplicitamente incaricati di falsificare la realtà a
uso e consumo dei visitatori, da zelanti funzionari travestiti da operai che
mostravano un’assoluta conoscenza delle opere del marxismo, eccetera.

Seppur riconoscendo che le manipolazioni delle esperienze dei visitatori ne
avevano senza dubbio influenzato i giudizi, Paul Hollander giunge alla
conclusione che a esser decisivi non furono gl’inganni ma la PREDISPOSIZIONE
con la quale gli intellettuali affrontavano la realtà.
“Noi volevamo ingannarvi – disse molti anni dopo un comunista cinese a una
delle vittime delle sue mistificazioni – ma voi volevate essere ingannati”.

Per capire questa PREDISPOSIZIONE, prima di tutto bisogna guardare alle
condizioni storiche che vi fecero da sfondo.  Ma le difficoltà economiche e
sociali sono però solo una parte, e marginale, della spiegazione, e non la
più importante.

“Le società capitaliste – ha scritto Hollander – suscitano l’ostilità degli
intellettuali soprattutto perchè non possono soddisfare i loro bisogni di
SENSO e di progetto nella vita, e si tratta, come si può vedere, di qualcosa
che scatena l’OSTILITA’ che è abbastanza diversa dalla scoperta dello
sfruttamento e di altre forme di ingiustizia sociale.
Così la critica sociale alienata è spesso o in parte  una reazione alla
FRUSTRAZIONE DELL’IMPULSO RELIGIOSO ( o della ricerca di SENSO)  di cui
Hollander attribuisce la responsabilità all’ambiente sociale.

ELIMINANDO LA CATEGORIA DELLA TRASCENDENZA, l’intellettuale occidentale,
specchio di un’epoca che si voleva SECOLARIZZATA, tentava di rintracciare in
modelli sociali diversi la risposta a quella  esigenze che la sua società
non gli permetteva di realizzare.

La stessa psicologia di fondo spiega ancora oggi l’antiamericanismo,
complice anche i sensi di colpa nevrotici per le supposte mancanze della
società occidentale, poichè è sempre  quell’avversione verso la Modernità
che l’America simboleggia in tutti i suoi pregi e i suoi difetti.

E’ affascinante vedere come l’infatuazione politica abbia privato molti
intellettuali della loro capacità di discernimento e di esercizio delle loro
facoltà CRITICHE, contribuendo al radicarsi di un doppio standard morale con
il quale giudicare la propria società e quella che di volta in volta si
indicava come modello di riferimento, e determinando una “propensione a
farsi ingannare” la cui essenza fu per altro intuita già nel lontano 1927 da
Julien Benda nel suo libro dal significativo titolo “Il tradimento dei
chierici”
http://www.nwo.it/tradimento_chierici.html

Queste convergenze tra intellettuali e “resto del mondo ostile”, trova
tutt’ora poi nell’ODIO , nell'”ostilità”, come si era già sottolineato, una
forma potente di formazione delle credenze politiche, molto più della
classe, l’etnia, la nazione o un qualche interesse materiale..

Concluderei sottolineando quindi che, ben lungi da FACOLTA’ CRITICHE è più
spesso nell’ODIO, conseguenza frequente  a chi subisce il NUMINOSO
inconsapevolmente, che va ricercata la radice dell’irrazionalità umana di
troppi intellettuali che, INFLAZIONATI, si lasciano accecare da detto odio
logorante.

Il pio inconscio degli intellettualiultima modifica: 2010-06-07T02:34:49+02:00da allan11
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