Cosa realmente è un “dogma”

“.Uno potrebbe appunto dire: di fatto la fede viene dal “sentire”, non dal
“riflettere” (come la filosofia) ed il suo essere consiste nel
“ripensare”ciò che si è udito. Il che significa: c’è in essa una precedenza
della parola sul pensiero; nella filosofia il pensiero precede la parola,
questa è il tipico prodotto della riflessione che si sforza poi di tradurre
in parole il pensato.  La parola tuttavia è sempre secondaria rispetto al
pensiero e perciò sostituibile in ogni tempo con altre parole.
La fede invece si avvicina all’uomo dall’ESTERNO (in corsivo nel testo), non
è autoinvenzione, ma ciò mi è detto, mi colpisce, mi chiama e mi
responsabilizza precisamente non come qualcosa di pensato o di pensabile:
infatti è essenziale per la fede questa doppia struttura del “Credi tu ?-Io
credo”, dell’essere chiamati dall’esterno e del rispondere.  Perciò la sua
parola non è per me qualcosa di disponibile e sostituibile, ma mi è sempre
preordinata e precede il mio pensiero.  La positività di ciò che mi si
avvicina, che non è qualcosa di mio e non può mai diventarlo completamente,
ma che viceversa chiede che io mi affidi, contrassegna il senso del
procedimento della fede.
   Ora si comprende anche che cosa “SYMBOLUM”, simbolo, voglia dire quando
dal termine dogma siamo rimandati ad esso.  Il simbolo è in rapporto con
SYMBALLEIN.  Significa mettere insieme parti di un segno attraverso il quale
gli uomini si riconoscono l’un l’altro e diventano coscienti del loro
rapporto.  Con queta parola l’antichità comprende due parti congiungibili di
un cerchio, di un bastone,  di una tavoletta per gli ospiti, gli
ambasciatori e i contraenti di un contrattovalgono come segno di
riconoscimento.  Il possesso di una parte serve come carta di
riconoscimento, autorizzando a ricevere un previlegio o semplicemente
ospitalità.  Il linguaggio della fede ha il senso di un simbolo in questo
significato originario; cioè esso rimanda all’altro e rende possibile
l’unità:  Il suo significato è creare l’unità dello spirito attraverso
l’unità della parola e in ciò l’unità della comune glorificazione di Dio.
Il senso originario del dogma è la possibilità del comune servizio divino,
la possibilità della comunione nel sacro.  Così ora la parola SYMBOLUM,
nella quale abbiamo riconosciuto la precedenza e la permanenza,
caratteristiche della parola e della realtà “dogma”, ci conduce alla sua
essenziale determinazione di fondo:
1) In quanto simbolo il dogma ha sempre il carattere di una metà, di
incompiuto ed insufficente (…)
Solo attraverso l’apertura infinita del simbolo la fede avanza come
permanente autosuperamento dell’uomo verso il suo Dio.
2) In questo modo diventa chiaro l’essenziale carattere comunitario,
liturgico, letterale del dogma. (…)  Il suo senso è essenzialmente
costituire la possibilità di non poter mai dire abbastanza ciò che si deve
dire in comunione (…)  Si tratta, ripetiamo di rendere possibile la
comunione dello spirito attraverso la comunione della parola.
Il dogma ha carattere di parola (…)
Poichè noi abbiamo la sua realtà solo nella parola, e questa parola è al
servizio del Dio della comunione, per questo il dogma è e deve essere
sottratto all’arbitrio individuale. “

Joseph Ratzinger
“NATURA E COMPITO DELLA TEOLOGIA”
Il teologo nella disputa contemporanea
               Storia e dogma
Edizioni Jaca Book
Pag. 139-140

Concludo dicendo che,…in una “grammatica” del linguaggio della fede, i
simboli, (dogmi) sono forze obbliganti di questa lingua-grammatica.

In termini ancor più semplici i dogmi sono l’equivalente dei chiodi piantati
nella roccia “obbliganti” , TRACCE, derridianamente parlando, per salire.

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Cosa realmente è un “dogma”ultima modifica: 2010-06-06T13:03:40+02:00da allan11
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