No Marx ?!…NO PARTY !!!

I fondamenti morali dell’ordine politico MODERNO e i drastici mutamenti di
paradigmi delle scienze sociali conseguenti alla crisi del marxismo
impediscono, quasi che detto marxismo ne fosse l’unico possibile portatore,
di vedere qualunque concessione “affermativa” o teleologica della vita
morale come improponibile.
Usufruendo di un noto slogan pubblicitario il tutto si potrebbe
sintetizzare:
No Marx?
NO PARTY !!…dove “party” sta per “redenzione”.

La frantumazione poi della “cultura militante” nella soggettività “debole”,
perchè incapace di cogliere “nuove convergenze” e il silenzio ipocrita delle
classi colte sull’ipotesi di una costituzione ontica della soggettività
umana o l'”unità” del suo Desiderio, quasi che siccome non è perfettibile la
storia non lo sia neanche l’uomo, dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno,
di come il “comunismo” non sia un’invenzione di un politico, ma un preciso
insieme di fattori intellettuali che condizionano tutt’ora la vita sociale.

La lunga stagione del “sospetto”, poi, nell’unione ipermaterialista di
Freud, Marx e Nietzsche, ha tutt’ora come conseguenza, a differenza della
prospettiva greco-cristiana CLASSICA che risolveva la percezione degli
inganni celati nel mondo delle apparenze inaugurando un’itinerario verso
l’INTERNO dell’uomo, il trasferimento FUORI dell’individuo della genesi
della lacerazione che egli patisce dentro di sé.
“Struttura istintuale” e “ruolo sociale” esauriscono deterministicamente e
riduttivamente l’uomo ammantando questa letterale “ottusità” con parole che
dovrebbero invece esprimere il contrario: DISINCANTO.
Ridicolo !!

In quest’ottica và situata la ripresa nella filosofia morale e politica
contemporanea della ricerca di un’ETICA consensuale capace di regolare
l’antagonismo degli “affetti” umani.
Le diverse varianti di Etica consensuale cercano in questo modo di aggirare
lo scacco nel quale la crisi del marxismo ha condotto l’intero progetto
della Modernità.
Ma può la filosofia politica continuare a porsi il problema di una
conciliazione razionale delle aspirazioni individuali nella vita pubblica
avendo rinunciato all’idea di un “bonum honestum” della volontà umana in
ragione del quale gli individui desiderano tutti i singoli beni nella loro
molteplicità e varietà ?

La risposta non può essere che negativa risultando la VERITA’, respinta tra
le reliquie di una stagione mitologica, ridotta all'”utilitarismo” e alle
“convenienze” e la caduta della problematicità della natura umana a un
Desiderio ridotto a un'”impulso vitale” dimentico dell’Alienazione, termine
oramai desueto ma non per questo meno che mai vivo e trionfante, che si
riduce a vagare per Outlet e 3 x 2 conciliandosi a meraviglia col la più
squallida delle libertà mercantili ma nonostante ciò insistendo a chiamare
Libertà un conformismo cieco e tonto solo ormai in grado di ripetere
l’halzaimerico “proibito proibire”.
In estrema sintesi quindi : la coscienza morale della tarda Modernità ha
rinunciato a pensare l’unità del desiderio umano.
La crescente spoliazione della vita interiore che accompagna l’avanzare di
questa “vecchia” Modernità fa poi sì che il richiamo della trascendenza
venga recuperato come “funzione terapeutica” e si sviluppi oramai in un
“credere a tutto” insensato.

Sarebbe invece necessario che l’uomo si ricollocasse a una certa distanza
critica  dalle proprie passioni e unitarelari vedute , il chè lo renderebbe
contemporaneamente anche padrone della propria sovranità e dignità oltre a
renderlo consapevole della incompiutezza  della sua costituzione affettiva
ed intellettuale, ed insieme orientare la sua volizione verso un’orizzonte
ultimo del desiderio presagito come la cifra di un’adempimento ulteriore
rispetto alla somma di tutte le opportunità accessibili sul piano mondano.

Arrivati a questo punto si potrà allora apprezzare l’ultima stupenda
Enciclica del nostro Grande Papa Benedetto XVI.

No Marx ?!…NO PARTY !!!ultima modifica: 2010-06-07T14:31:00+02:00da allan11
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